mercoledì 17 settembre 2008

Matrioska

Se oggi abbiamo la sensazione di guardare sempre le stesse cose in tv forse in gran parte è così. Sembrerebbe esserci una carenza di argomenti dall'altra parte dello schermo se nei numerosi programmi si è costretti a pubblicizzarne altri come in una intramontabile matrioska che ne nasconde altre tutte vuote. Allora capita di sentire in "quelli che il calcio" una voce fuori campo che con la scusa della parodia ricorda il comitato dei "fatti vostri" mentre in studio si prepara l'avvento dell' Isola dei famosi mostrando i filmati dei prossimi concorrenti che con il calcio centrano ben poco. Non da meno il goliardico tg Studio Aperto che ci tiene informati sul gossip stile "Lucignolo" per non contare la cara vecchia "Buona domenica" cassa di risonanza per "amici" e "uomini e donne" e così via.
Si utilizzano programmi talvolta più seguiti per riportare l'attenzione del pubblico su altri forse in quel momento meno graditi sponsorizzandoli senza lasciare il beneficio del dubbio e mettendo in evidenza la presunzione di una tv compatta speculare e ingessata che enfatizza ed esalta se stessa in una spirale senza fine.
Non volete guardare una trasmissione impossibile vi braccano sugli altri canali.
Ma quando questo non basta e la polemica incalza la tv fa di più ripropone il passato di se stessa facendolo apparire tutto sommato non tanto diverso dal presente sfruttando oggi l'affetto del pubblico ad una tv di altri tempi. Interessante sarà notare se questo è il caso di " I migliori anni" uno dei programmi con cui si aprirà la nuova stagione televisiva della RAI o di "tutti pazzi per mary" ops!! strano lapsus volevo dire per "la tele" sarà che sono stato influenzato dalle innumerevoli volte che l'omonimo film è andato in onda. Strano se si suol dire "il titolo è tutto un programma" quello del format originale francese "i figli della tele" (les enfants de la télé) ne da un senso completamente diverso da quello italiano.
D'altronde mi sfugge l'esigenza del programma "Veline" di mostrare provini di ragazze ancora sconosciute e che quindi non evocano nessun ricordo. Forse questo nasce dalla necessità degli autori di smontare le critiche riguardanti eventuali agevolazioni nella carriera di certe ragazze. In qualsiasi modo la si intenda questà è comunque una politica persuasiva che non tiene troppo conto dei gusti e delle pretese degli spettatori. La tv quando non piace ripiega su se stessa nascondendo un distacco con il pubblico che è andato accentuandosi negli anni a causa di un eccessiva "moderazione" o totale assenza delle telefonate da casa, della crescente rarità di programmi in diretta, di figuranti che speculano sul loro libero arbitrio, di platee pagate e dirette dai capoclaque. Si promuove un prodotto confezionato con precisi messaggi prestabiliti spacciandolo per spontaneo e largamente condiviso.
La tv è diventata lo specchio di se stessa e non dell'Italia.
Non da meno è il tg satirico "Striscia la notizia" che se a molti appare come la rivalsa della parte più indifesa della società è comunque funzionle al sistema quando si limita a schernire e minimizzare i personaggi politici e televisivi sminuendone azioni e responsabilità evitando di andare oltre in questi casì e fine in fondo in altri quando è fin troppo semplice e conveniente.
In effetti toccherebe sapere da quanto tempo erano partite le denuncie alle autorità del caso "Vanna Marchi" per capire se i problemi in Italia vengono risolti solo quando un programma decide di metterli in risalto. Quello che è sbagliato e che magari passi il concetto che le denuncie vanno fatte a Striscia piuttosto che pretendere l'efficienza delle forze dell'ordine.
Oggi criticare la tv diventa difficile perchè a parte internet è l'unico mezzo per condividere la stessa realtà e quindi in qualche modo ci unisce d'altronde pensare che tutto quello che passa sia creato solo nel nostro interesse sarebbe pericolosamente ingenuo.

Nessun commento: