lunedì 3 novembre 2008

Legge Gelmini la recessione della conoscenza

Benchè i media non diano il giusto risalto all'impetuosa manifestazione di dissenzo alla legge Gelmini, della quale il governo farebbe bene a prendere atto, quella a cui stiamo assistendo è qualcosa di più. E' il rifiuto degli studenti e dei docenti ad una manovra che mette a rischio la loro stessa identità e la possibilità di ampliare la loro e la nostra conoscenza mediante la ricerca. L'ignoranza è la madre della devozione e questo è un governo che a quanto pare ci vuole devoti in modo tale da non farci troppe domande allora si riconosce il diritto di protestare si ma sottovoce, urlare si ma in silenzio. Ma non si può rimanere indifferenti di fronte ad una legge che spacciata come riforma non è altro che una sterile manovra finanziaria che non risolverà affatto i problemi dell'Università e dell'abbandono scolastico nelle scuole medie e inferiori. E' assurdo che in uno stato dove si paga una multa di milioni di euro all'anno per l'abusivismo di rete 4 sancito dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea non si trovino i finanziamenti per la scuola pubblica e soprattutto per la ricerca. E' come se per vedere l'emittente abusiva si rinunciasse ad esempio a studiare le potenzialità dei superconduttori. Questa a quanto pare sembra essere una pseudopolitica perseguita da tutti i governi che si sono succeduti in questi anni delineando un cambiamento lento ma inesorabile. Mi riferisco al fatto che ci si nasconde dietro allo spauracchio di un'eccessiva statalizzazione per effettuare un'eccessiva privatizzazione manifestando la volontà di non voler trovare un punto di equilibrio che eviti qualsiasi speculazione. Chi oggi afferma che la legge Gelmini non provocherà un decadimento della scuola pubblica a beneficio di quella privata, lo fa senza il timore di ricevere una smentita perchè gli effetti non sono a breve termine e si vedranno solo tra qualche anno. Grande merito va riconosciuto agli studenti che sono scesi spontaneamente in piazza e che forse si sono accorti che non si potrà avere una società giusta con una legge sbagliata che rischia di aumentare le differenze culturali.
No, non ho evitato di parlare dei fatti di Piazza Navona ma ho voluto metterli in secondo piano perchè anche se gravi non possono sminuire la protesta pacifica montata per giorni da studenti di tutt'Italia. Devo dire che avevo creduto anche io al video montato ad arte dal blocco studentesco che li fa apparire come vittime ma se andiamo a vedere l'efferatezza dei loro pestaggi assai precedenti allo scontro vero e proprio sentiamo crescere tutto lo sdegno per una ricostruzione falsa dei fatti riproposta ufficialmente anche da alcuni esponenti politici e giornalisti. Le immagini ci sono e sono quelle del tg 2 (anche se parzialmente omesse) ma anche qui trovate quello che è successo prima degli scontri e qui un'altra testimonianza più completa.
Ricordo che non sono iscritto a nessun partito e non scrivo a difesa di nessuna forza politica ma quello che mi indigna è il fatto che nessuna forza di polizia sia intervenuta a contrastare episodi gravi e ben isolati e che addirittura in seguito chiami per nome uno di coloro che li ha indiscutibilmente provocati.
I disordini in piazza Navona voluti o quantomeno non evitati rappresentano ancora un volta lo strumento per screditare una protesta leggittima e pacifica evitando allo stesso tempo che si estenda ad altre categorie. Ormai dovremmo essere vaccinati da un certo tipo di informazione tanto che non possiamo che farci due risate nel notare qui come Fede tenta di strumentalizzare i fatti accaduti in piazza Navona.
Davvero esilarante.