sabato 30 ottobre 2010

Telecinco Vs Youtube

Internet è un nuovo grande strumento di comunicazione dalle potenzialità ancora tutte da scoprire ed è per questo che anche chi prova a dargli una definizione in fondo sa che non è mai del tutto vera.

Il nuovo millennio offre un'occasione ma soprattutto lancia una sfida che non possiamo rischiare di perdere.

Se proprio vogliamo dare un senso alla parola evoluzione allora bisogna prendere in considerazione con coraggio nuovi interessi, nuovi sogni e nuove realtà e non estendere ed imporre quelle attuali al globo intero.

Attualmente si rischia di navigare su google e trovare solo articoli in vendita, di subire pubblicità ad ogni spostamento del cursore video, di vedersi aprire finestre promozionali in un tempo sempre più breve sul nostro pc in definitiva si rischia che internet diventi un'appendice via cavo della tv digitale terrestre.

Di recente il tribunale federale di Madrid ha respinto le accuse di violazione di copyright contro Youtube ribaltando la sentenza del 2008 a favore di Telecinco di proprietà Mediaset. Ecco la notizia dal blog ufficiale di google Italia.


Questa è una vittoria che dà un po' di sollievo ma lo strumento content id utilizzato per raggiungerla lascia un po' di amaro in bocca perché riduce il tutto ad un dare avere trascurando l'importanza del diritto di critica, di informazione e di discussione

caratteristici di youtube.

venerdì 29 ottobre 2010

Volere e potere

Ben altre realtà dovrebbero chiudere i battenti prima che lo faccia anche questo blog.

Pausa obbligata in questo periodo ma in effetti come si fa a parlare d'altro quando si intuisce che in ballo c'è un'argomento che probabilmente sopprimerà gran parte di tutti gli altri.

Il ddl intercettazioni anche se talvolta accantonato viene lasciato sempre là nel cassetto pronto per essere tirato fuori alla prima occasione ma nel frattempo molte cose succedono che meritano altrettanta considerazione.

Grande exploit di televisione e giornali in quest'autunno ma alcuni hanno dato il meglio di se già durante tutta l'estate tanto da dar vita ad un neologismo dal gusto un po' retrò.

Il manganello mediatico nei confronti del presidente della camera Gianfranco Fini offrendo uno spettacolo a dir poco avvilente mette in evidenza come se c'e ne fosse ancora bisogno pratiche che dovremmo iniziare a rifiutare in ogni caso.

Ribadisco che qui non si critica o promuove il singolo ma si condannano i metodi.

Ma si ha la sensazione di girare in tondo, proprio quando si è sul punto di cambiare pagina quando sembra che ci si è accorti di un problema morale nel nostro paese la nostra intuizione viene smentita dai fatti.

In effetti dopo tutto il clamore di questi mesi non ci si aspettava certamente l'appoggio del senatore finiamo Maurizio Saia ad un emendamento nel lodo Alfano votato martedì scorso in commissione affari costituzionali.

L'emendamento approvato stabilisce che "i processi nei confronti del presidente della repubblica o del consiglio, anche relativi ai fatti antecedenti all'assunzione della carica, possono essere sospesi con deliberazione parlamentare"

Insomma si può tranquillamente dire che il significato è chiaro e non lascia spazio a diverse interpretazioni.

Significato rafforzato in questi giorni dalla bocciatura della stessa commissione di una modifica effettuata dall'opposizione sullo stesso documento che stabiliva la non reiterabilità della sospensione dei processi per il capo dello Stato e presidente del Consiglio.

Per il momento restiamo in attesa di sapere come si evolveranno i fatti come restiamo in attesa di sapere dove è finito il bazooka fatto ritrovare davanti alla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria il 5 ottobre scorso.

I dubbi sono stati sollevati da alcuni cronisti del tg la7 di Mentana il 7ottobre nell'edizione delle 20:00.

Difficile trovare il video sugli archivi perché trascorso qualche giorno viene inghiottito da una suddivisione burocratica incomprensibile.

Fortunatamente su youtube qualcuno è riuscito a riproporlo e sembra essere l'unico video disponibile che trovate qui.

Volevo aggiungere che la matricola dell'arma non sembrerebbe abrasa ma coperta da un pezzo di nastro isolante usato generalmente per indicare i circuiti di terra.

La risposta della questura sembra non si sia fatta attendere ed arriva a conclusione del notiziario chiarendo come documentano alcuni siti che il bazooka mostrato ai giornalisti non era quello trovato dopo la telefonata di minaccia al procuratore Pignatone.

La decisione di mostrare un bazooka uguale a quello originale è stata motivata dal fatto che quello trovato davanti alla sede della procura antimafia era in quel momento sottoposto ai rilievi della polizia scientifica.

Ma in realtà arriva più di quanto ci si potesse aspettare.

Proprio di qualche giorno fà infatti la notizia dell'arresto del boss Antonio Cortese affiliato alla cosca Lo Giudice indicato dal boss pentito della 'ndrangheta Nino Lo Giudice come esecutore materiale delle intimidazioni ai danni dei magistrati reggini. Ecco la notizia dal sito ansa.

Alla luce degli eventi resta comunque l'interrogativo iniziale, dove è finito il bazooka di Reggio Calabria?

Non sarà mica quello utilizzato contro la fionda del mio blog?

Voce di popolo voce di dio si diceva una volta ma oggi perfino i vecchi detti vengono dimenticati e rovesciati da un potere che logora il volere.

In Italia c'è chi non si fa giudicare e c'è chi invece spara sentenze prima ancora che sia iniziato il processo. Voglio dire che se cerco di scoprire l'autore di un delitto mi baso sui fatti e prendo in considerazione varie ipotesi senza pregiudizi. Prendere la propria opinione e cercare di adattarla ai fatti è un'altra cosa.

Ma si è avuto la sensazione che questo abbiano fatto in molte occasioni i paladini delle indiscrezioni riguardo alla morte di Sara Scazzi.

Ma andiamo per ordine, due risvolti importanti della vicenda accaduti nel bel mezzo di due programmi televisivi uno sulla Rai e uno su Mediaset, uno per uno come buoni vicini.

Nella puntata del 6 ottobre del programma "chi l'ha visto" la comunicazione in diretta del probabile ritrovamento del corpo di Sara viene tenuta in ballo per più di 20 minuti prima di interrompere la diretta con la madre della ragazzina che caso ha voluto si trovasse proprio nella casa dell'indagato.

Ma per l'arresto della cugina Sabrina la dea della fortuna si è proprio levata le bende dagli occhi perché la notizia qui giunge il 15 ottobre verso la fine del programma "Quarto Grado" e l'inizio del programma "Matrix".

Ma allora mi viene da pensare che si godono di più che ottime fonti quando si vuole tanto da spostare al venerdì la trasmissione condotta da Salvo Sottile.

Approfitto della citazione del programma per un'osservazione che volevo fare da tempo sul logo di "Quarto Grado"

Sicuramente avrà una sua motivazione che io comunque non riesco a cogliere ma siccome insieme alla coreografia in studio ricorda un po' le Torri Gemelle volevo ricordare che sono crollate su se stesse come in questo video e non certo inclinandosi prima su un fianco come potrebbe suggerire l'effige del programma se la poniamo in questo contesto.

E proprio ripensando al contesto e a quanto insieme all' esperienza e conoscenza personale possa influire sul significato di una comunicazione mi è venuto in mente questo post che scrissi un po' di tempo fa "Una bionda per la vita".

Notate come il titolo riletto con la conoscenza dei recenti fatti di cronaca assume un significato diverso da quello che gli avevo dato originariamente.

All'epoca avevo messo l'accento sull'ipocrisia di un sistema dettato troppo spesso da politica, ideologia e pratiche commerciali e promozionali.

Ma non solo.

Il titolo era un vero e proprio doppio senso che ho cercato di chiarire con questo post pubblicato ad agosto "ogni riferimento a cose o persone è puramente voluta"

Se ancora non fosse chiaro il senso lo chiarisco in modo molto semplice, si era preferito sponsorizzare un'icona (che la gente a casa potrebbe metaforicamente ricondurre ad una persona reale e vivente) invece di discutere una questione etica del nostro paese.

Nel caso di Eluana Englaro non si fece una pausa per mostrarle rispetto.

Nel caso di Sara Scazzi anche se tremendamente diverso sono comparsi addirittura i piantoni di villa Misseri e se ne è parlato a più riprese nelle seguenti trasmissioni:

Chi l'ha visto

Quarto grado

Matrix

Porta a Porta

Mattino cinque

Pomeriggio cinque

Pomeriggio sul 2

Domenica in

Domenica cinque

senza contare i vari tg e approfondimenti che normalmente ne davano la notizia.

Ma tutto questo, anche se all'apparenza può sembrare sinonimo di una ritrovata moralità, per la sua entità assume ben presto i contorni di un' ostentazione strumentale e di cattivo gusto dalle motivazioni ancora tutte da discutere.

Allo stato attuale delle sette sono state rese pubbliche in parte solo un paio di confessioni del Misseri che non chiariscono il movente non convincono in alcuni punti e non spiegano come abbia fatto a fare tutto da solo.

Ecco una raccolta di foto che sembrano essere autentiche del luogo in cui è stato ritrovato il cadavere.

E se proprio la figlia Sabrina ha un forte ascendente su di lui tanto da averlo indotto a compiere il fatto nulla vieta che lo stesso meccanismo si sia potuto innescare con qualcuno al di fuori del nucleo familiare.

Voglio dire le ipotesi potrebbero essere ancora tante soprattutto quando mancano le analisi dei reperti, l'arma del delitto e una dinamica certa sugli eventi.

Ma spesso chi ne ha parlato in tv lo ha fatto come se già avesse la verità in tasca tanto da storcere il naso quando un familiare si azzardava a riconoscere che fino a quel momento del Misseri ad esempio non nutriva sospetti o che non lo riteneva capace di compiere una cosa del genere.

E' successo in primis con Sabrina, che anche se condannando il padre per quello che aveva fatto non si spiegava conoscendolo come fosse arrivato a tanto e poi in seconda battuta con chi la difendeva una volta arrestata.

Le accuse di omertà arrivavano ancor prima che i soggetti avessero finito di parlare.

Questo non aiuta a comprendere come un padre o una figlia o tutti e due abbiano potuto commettere un delitto così efferato e aumentano il proliferare di motivazioni che non rendono onore alla verità.

Il Misseri avrebbe compiuto il delitto perché uomo solo che lavorava nei campi dalla mattina alla sera estraniandosi dalla vita sociale, questo il parere di qualche esperto che invece di una motivazione sembra portare un'attacco alla categoria dei contadini.

Accusa di necrofilia mai supportata da uno straccio di documento insinuava qualche servizio.

Insomma più che di giornalismo abbiamo assistito al festival delle opinioni.

Ma psicologi così attenti che talvolta si sono succeduti in tv ci potrebbero spiegare la natura perversa di questo pellegrinaggio che spinge adulti con bambini a seguito sul luogo del delitto. Che razza d'istruzione potrebbe avere un bambino da una gita del genere.

Ci si è resi conto che lì è morta una ragazzina?

Ma quando gli interrogativi crescono come in questi giorni ad una morbosità iniziale si prova a sostituire un'archiviazione prematura dimenticando che il processo deve ancora iniziare ed è proprio adesso che si dovrebbe porre più attenzione per capire cosa è successo realmente alla povera Sara.