mercoledì 13 giugno 2012

Basic instinct


Leggo il titolo di questo film come inno all'istinto in generale, se così non fosse dovremmo cedere all'idea che l'istinto fondamentale  dell'essere umano sia quello di uccidere i propri simili.
Ma il  richiamo al sesso, all'omicidio si possono intendere insieme ad esempio all'istinto di vita, di nutrimento, di sopravvivenza, come parte integrante dell'anima in continua evoluzione che da vita all'intuito.
L'intuito o sestosenso  sintesi inconscia della propria esperienza.
Incrociare l'intuito con dati oggettivi è fondamentale per giungere alla verità.
In questo post proverò ad incrociare l'intuito con dati per quanto possibile oggettivi.
Nel film con il quale ho intitolato il mio post si giunge alla conclusione con una forte fascinazione della protagonista  Chaterine Tramell (Sharon Stone) che mette in secondo piano anche l'eventuale responsabilità degli omicidi.
Ma qualcuno li ha commessi.
In questo caso i dati oggettivi e l'intuito sono traditi da un lato dalla mancanza di ulteriori informazioni dovuta alla natura cinematografica di questa realtà e dall'altro da una liceale arte della persuasione.
Questo dubbio nella reale responsabilità degli omicidi è forse stato lo stimolo che ha portato alcuni alla visione del sequel del 2006.
Gia in quegli anni la prosecuzione del primo film di successo non ebbe un riscontro positivo ai botteghini.
In quel periodo erano già forti i miei dubbi che il moltiplicarsi di questa icona bionda nei media non fosse un fatto naturale e genuino. 
In basic instinct 2 si tenta il salto di qualità.
Insieme all'affezione verso un'icona, che la gente può più o meno identificare come una persona reale, si è forzata l'accettazione dell' omicidio come atto di forza, lecito, intelligente, possibile e di potere.
Evidentemente questa probabile inedita veste non è piaciuta agli spettatori perché se giocare a fare l'assassina può esercitare un certa persuasione esserlo davvero è tutta un'altra storia.
Infatti nel primo Basic instinct l'assassina oggettivamente non era la Tramell ricordate?
Ma in Basic instinct 2 la certezza è un po' più che suggerita anche se il finale lascia la protagonista a cavallo di queste due possibilità.
Cambiando poi totalmente approccio In un certo senso i due film possono anche essere visti, in un contesto didattico, come una finestra oggettiva sulla realtà che stiamo vivendo.
In questo senso avevo la sensazione che le due proiezioni sembravano avere un ruolo molto più popolare del dovuto per essere una semplice produzione cinematografica.
Il mio intuito ha acquistato maggiore certezza quando poi nell'edizione 11 di amici ho visto comparire l'attrice Sharon Stone  notoriamente famosa per quei film e interprete della Tramell  che in questo caso veniva subliminalmente ridimensionata in un contesto romantico sulle note di "If you don't know me by now " per la quale pare si sia commossa.
Invece di lasciare si raddoppia visto che da tempo i programmi di Maria De Filippi sono oggetto di una singolare ripetizione di immagine.


Non è l'unica anche altre volte mi è parso di vedere indossare una maglietta con lo stesso tipo di soggetto ma non sono sempre lì a registrarla come uno psicopatico.
Anzi addirittura è chi ne parla che rischia di essere additato come tale.
Più che di soggetto sembrerebbe un'identità in carne e ossa, la stessa che mi è parso di sentire nelle canzoni  "Per sempre" di Nina Zilli "Distratto" di Francesca Michielin e in "Cercavo Amore" di Emma Marrone.
Solo in seguito mi sono reso conto che erano della stessa autrice.
Non poteva essere altrimenti un unica autrice.  
Con grande stupore ho scoperto che sono state scritte da Roberto Casalino un uomo che riesce ad interpretare bene il sentimento delle donne.
Questo da quello che dice in una delle sue interviste.
Onestamente non penso che tutte le donne si riconoscano in queste canzoni che sputano il rancore di una inguaribile frustrazione specchio dello stato d'animo di una sola donna o alcune donne.
Quante sono le donne che magari non si rispecchiano in questa condizione che in effetti non tiene conto della loro dignità.
La musica italiana ha subito un'omologazione e sembra quasi il lamento di una sola donna negli scritti e nella voce di vari cantautori.
Ci sono inoltre dei passaggi che stimolano determinati comportamenti e stravolgono  il senso comune delle cose.
"Non vedi che sto piangendo" ad esempio un comportamento infantile, incosciente e spontaneo nel bambino che non ha altro modo di farsi ascoltare ma che in un'adulto diventa cosciente e strumentalmente manipolatorio.
"Prenderti per mano e costringerti a soffrire perché ogni cosa bella ti fa sempre stare male" nella canzone "Sarò libera" cantata da Emma oltre alla licenza artistica si fa propria la licenza ideologica.
Siccome le canzoni in cui si riconosce questo carattere univoco questo modo di pensare sono svariate e di autori diversi che giustamente cantano, scrivono e si confrontano vivendo come tutti i loro rapporti sociali, può essere valida l'ipotesi che molte di queste canzoni siano state contaminate dal contatto, la frequentazione con una e una sola stessa persona?
La Raffaella che canta a casa di Tiziano Ferro ad esempio. 
Se così fosse conoscono davvero questa persona?
Il doppio senso la metafora ricordate? 
E' quello che mi ha fatto gelare per un attimo il sangue nelle vene sabato 19 maggio quando ho fatto caso ad una parte della canzone "cercavo amore" cantata da emma.
"ma alla fine ho sparato contro te".
Quella era la sera del giorno in cui era stato compiuto l'attentato alla scuola Morvillo Falcone ex Istituto femminile o comunque frequentato in gran parte da ragazze.
Non è mia intenzione insinuare o generalizzare ma visto la ferocia ingiustificata della cronaca nera negli ultimi anni è legittimo azzardare un movente che esca dai canoni ufficiali e che tracci finalmente una catena di responsabilità.
Possibile che chi abbia ispirato o comunicato certi versi lo abbia fatto con un cosciente e in questo caso macabro doppio senso? 
Se la persona a quanto pare bionda che ho individuato come soggetto comune a molte produzioni artistiche fosse stata prematuramente a conoscenza di potenziali attentati terroristici avrebbe potuto usare il doppio senso delle parole per scoraggiare chi tenta di smascherarla?
Senza rischiare nulla, oltretutto e strumentalizzando i suoi interlocutori.
La metafora nella canzone è chiaramente riferita alla forza di andare avanti ma in quella sera rispetto all'attentato ha acquistato un valore diverso rispecchiando questa volta il senso letterale della frase.
Da tempo sostengo che viene mantenuta in essere una metafora da un centro di potere che sfrutta  le credenze religiose estraniando dal contesto fondamentalmente una parte dell'Apocalisse  di Giovanni 19.7.
Principalmente si fa leva sul personaggio della sposa riconducendola ad una persona reale con allusioni al suo aspetto, gusti e abitudini e particolari della sua vita.
Bastava già solo tenere in considerazione il seguente capitolo 21 versetto nove per interpretare la sposa come Gerusalemme la città santa.
In questo caso invece c'è chi insinua e prova continuamente a ricondurre questa donna come alla sposa promessa di Cristo senza mai ammetterlo esplicitamente. Con una vasta operazione di marketing si è creata di sana pianta una figura retorica con nome e cognome che esercita una forte persuasione sulla popolazione mediante la sua ripetizione e tecniche della pnl fino a provocare una vera e propria pareidolia a volte anche letterale. Lucia Annunziata sulla Rai ad esempio era diventata per un mio conoscente Maria Annunziata.  
Cioè in certi casi la suggestione è così alta che basta un piccolo particolare per ricondurla sempre alla stessa metafora Maria  M. come sposa vivente di Cristo.
In questo caso però il medium non fa da tramite ma impone la propria volontà sulla gente che considera vera la metafora solo ed esclusivamente in quanto tale.
In altra occasione su un forum scrissi che la Madre quella vera non usa la metafora se non ne risponde con la propria carne.
E proprio questo volevo intendere e cioè che la metafora di per se non ha nessuna valenza se non supportata dalla fondatezza del messaggio che si vuole trasmettere. E si potrebbe mai dubitare di una Madre che ha donato la vita del proprio figlio?
Tutta un'altra cosa invece è questa suggestione di massa che prova a superare la stessa notorietà del Cristo in attesa del suo matrimonio. 
E' chiaro che per mettere in scena questa versione dell'apocalisse è stato individuato molto probabilmente anche uno sposo in carne ed ossa donandogli una notorietà, controllata e parallela rispetto a quella reale, sulla quale non ha nessun potere perché metaforica e sfuggente.
Se le iniziali dello sposo fossero F ed E allora insieme alla M acquisterebbero una nuova valenza.
Quindi il successo di questa donna e dell'organizzazione che vi è dietro sarebbe legato a doppio filo con questa figura retorica.
Considerando questo contesto il nome Morvillo Falcone della scuola oggetto dell'attentato è uno di quei casi in cui il dato oggettivo non è funzionale perché colloca l'iniziale  M al maschile distruggendo la retorica di sposa Maria.
Con le tre bombole di gas è come se si fosse voluto distruggere una diversa chiave di lettura e nello stesso tempo ricontestualizzare in negativo la notorietà del Cristo rappresentato idealmente dal 3 e dalla G del gas.
Tutto questo è compatibile con il progetto di nuovo ordine mondiale che avrebbe creato un/una falso/a profeta utilizzando come strumento il blue beam project che offre in realtà varie opportunità di ipersuggestione a patto che si sia creata una condizione psicologica nell'opinione pubblica pronta  a riceverla.
Ancora una volta se siamo qui a parlarne il loro piano sta fallendo miseramente.
Chi si rifiuta di realizzare l'inganno e continuerà a voler adattare ostinatamente la finzione alla realtà svilupperà patologie sempre più efferate per sfuggire alla verità.
Avrete notato che la cosa così la chiamo la barbiegesucristo non si risparmia nell'autoattribbuirsi colori e forme in un modo che oserei dire patetico.
Avete imparato a distinguerla e cancellarla è ancora più facile basta pensare alla M come Madre celeste di Dio ma questo spetta alla chiesa ribadirlo.



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