domenica 8 marzo 2015

La festa di madonna



Forse in Rai a “che tempo che fa” la memoria inizia vacillare visto che viene confusa una festività con il nome “ad arte” di una cantante.
E’ dai tempi di questo episodio che il titolo di questa trasmissione è vissuto, da chi denuncia anche solo il sospetto di modificazioni climatiche clandestine, come una provocazione.
Oggi a quel senso si aggiunge l’arroganza, l’indifferenza, la superbia, l’egocentrismo, lo snobbismo  e l’autoreferenza di chi sull’orlo di scomparire si aggrappa alla difesa degli omosessuali, dovere e prerogativa, che non dovrebbe essere di parte ma della società civile tutta.
E’ come in una guerra farsi scudo con i bambini.
Difesa dei diritti umani è cosa ben diversa dall’abuso del loro esercizio.
Oggi la sensibilità su questo argomento è talmente alta che a tratti essere omosessuali o per meglio dire sessualmente non omologati, diventa quasi sinonimo di innocenza.
Ma davvero devo pensare di  valutare la bontà e l’onestà di una persona in base ai suoi gusti sessuali?
L’aiuto più bello che possiamo dare a quanti vivono un disagio per il proprio orientamento sessuale è proprio quello di considerarli come noi ne più e ne meno, nel bene e nel male.
Per lo stesso motivo quindi non considero madonna l'icona delle donne, mondo fortunatamente variegato e più complesso di quello in cui il conduttore della rinomata trasmissione vorrebbe relegarle.
Un mondo quest'ultimo apparentemente omosessuale ma in realtà iconico e metaforico del quale in questo blog ho ampiamente scritto.
Scrivo questo post solo per ricordare, a quanti vorrebbero darmi il bentornato, che non me ne sono mai andato.
A buon intenditor