domenica 23 dicembre 2012

Misery non deve morire

E' chiaro che quando senti un ragazzo bestemmiare "porcodio" dopo aver salutato fraternamente con l'aggettivo "bella ci" capisci che qualcosa è successo nella testa di queste persone. A volte ad una risposta titubante tempestivamente lo si ripete con tono minaccioso "Bella ci". Come a ricordare non permetterti di non crederci più. A me non me ne frega un cazzo se a ripetere questo "saluto" sia una generazione giovanissima o una trapassata so solo che nell'attuale contesto questo tipo di atteggiamento è all'origine della più feroce forma di prepotenza. Quella sulla libertà di pensiero. Guardate ho usato per un attimo questo linguaggio tanto per ricordare a quelli che pensano sia sinonimo di forza che in fondo siamo tutti in grado di adoperarlo ma che, a quanto pare, ci sono alcuni incapaci di decidere di non farlo. Ed è per questo che non mi spaventa affatto la bestemmia ma in che cosa si è trasformata quella devozione, quella fiducia quel senso della vita. Croce e delizia del mio blog è tutto sommato il fatto che ci sia gente che interpreta qualche post in meno come il dileguarsi delle mie posizioni e delle mie verità come se la realtà dipenda dalla legge del più forte in uno scontro che ha per oggetto questa volta i diritti fondamentali tra cui quello di una onesta e reale rappresentazione di se stessi verso gli altri e cioè al diritto di identità personale che è tutela maggiore del diritto all'immagine sociale quando l'utilizzo di quest'ultima è solo apparentemente migliorativo rispetto alla vera immagine della persona. Tanto per fare un esempio a caso che in realtà lede entrambi i diritti immaginate se qualcuno avesse il potere di far credere ad una rilevante quantità di individui che voi abbiate un rapporto amoroso con una donna che gode di una certa notorietà, fiducia ed affettività (meritate o meno) nell'immaginario collettivo. Solo apparentemente la vostra immagine sociale sarebbe migliorata se in realtà nessuna donna vi parlasse per evitare di sentirsi in torto verso quella realtà non permettendovi di avere una relazione ed una vita sentimentale amorosa con l'altro sesso. Mi rendo conto che è un ragionamento un po' contorto ma se è stata messa in essere una logica ingannevole di questo tipo ricordate che no l'ho voluta io. Come un pappagallo sono qui a ripetere quasi la stessa cosa, ma il paragone non mi dispiace affatto considerando che il pennuto riporta semplicemente quello che ha sentito con un'onestà sicuramente maggiore di quella che oggi troviamo nei media. Scusatemi se procederò esclusivamente a citare alcuni pezzi di trasmissioni televisive ma come avrete notato è diventato molto più rischioso complicato e difficile postarne i video che puntualmente vengono cancellati per motivi ancora incomprensibili a volte legati al copyright anche se chi li utilizza non ne ricava nessun profitto. Difficile anche scaricarli dalla rete visto che utilizzano in molti casi il nuovo codec silverlight ma questo era prevedibile conoscendo l'arroganza del sistema televisivo. Eventualità già considerata in questi due miei post Diritto a pagamento e Disinformazione gratuita. Ho sempre pensato alla satira come al bilanciamento del potere ma se perde le sue legittime caratteristiche di terzietà e di oggettività diventa essa stessa il potere. Nei programmi di Crozza le sue parodie sono un'esempio di imparzialità e di obiettività. Si scaglia a destra, a sinistra e contro il potere in generale e questo è un piacevole sinonimo di libertà se non fosse che in alcuni finali delle puntate "Crozza nel paese delle meraviglie" il famoso comico, anche se non fa sconti a nessuno, sembra promuovere qualcuno. Domanda legittima quando in un intervento a Ballarò fù proprio Crozza a ribadire che ogni riferimento a cose o persone è assolutamente voluta. In uno dei finali in questione di tre ragazze intente a ballare al palo si è avuto l'impressione che una venisse inquadrata più delle altre. La stessa biondina che in seguito viene presentata al pubblico con Crozza che gli alza il braccio in stile vincitrice dei pesi medi di box. In altro finale Crozza con in mano una parrucca bionda in mano e ribadendo io vado a vedere il mare. Questa specie di metafora in codice, della quale ho ampiamente già parlato nel blog e che se dimenticate sarò sempre pronto a ricordarne la falsità, può essere considerata irrilevante certo se relativa ad uno e un programma solo. Ma poi cambiate canale e scoprite che a Mistero speciale fine del mondo c'è al banco di una specie di console una biondina ripresa di spalle che è in contatto con tutto il mondo. Espediente quello della ripresa di spalle che utilizzano anche a Servizio pubblico con Luisella Costamagna e che favorisce l'associazione della persona che è in studio ad un'altra ugualmente reale e che si vuole forzatamente e ingannevolmente sponsorizzare nell'immaginario collettivo. Quale altra spiegazione ci sarebbe allora per il fatto che lo stesso Santoro si sente in dovere di correggersi quando affettuosamente si rivolge a Giulia Innocenzi dicendogli "vediamo a chi è andata a rompere le scatole questa volta con i suoi servizi" se non fosse perchè rischierebbe di nuocere all'icona che ad essa una parte del pubblico può aver collegato? Fosse che questa persona che io ho individuato come Maria M vada davvero in giro non a fare giornalismo ma a rompere le scatole alla gente questa volta in senso non affatto affettuoso. Pareidolia ricordate? Si dice Giulia Innocenzi si intende Maria M si dice Luisella Costamagna si intende Maria M e così via. Ma in fin dei conti non è tutto così no? Basti pensare al cinema. Chi ha vinto il Festival del cinema di Roma quest'anno? Scusate pessimo esempio non ho visto ancora il film ma dalle anteprime sembra di assistere alla bella copia di "Basic instinct " Tutto questo è violenza. E' molto semplice delegittimare chi scrive in questo blog ripetendo agli altri che lo fa perchè non è a conoscenza di tante cose. Lo si potrebbe addirittura suggerire con una canzone tipo e Pippo Pippo non lo sa… L'uomo che sa tutto è colui che sa di non sapere ed è quando pensate di sapere tutto che diventate pericolosi. A quanto pare a Servizio Pubblico sanno tutto. L'esempio più calzante per esprimere quello che sta accadendo nella testa di certe persone è sicuramente una produzione cinematografica del 1990 "Misery non deve morire" tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King. Non so che tipo di patologia si sviluppi nella protagonista Annie Wilkes ma la spinge a tutti i costi a mantenere in vita una suggestione.



Quando un giorno vi renderete conto della tortura che state infliggendo allora capirete quanto tenero sono stato nel mio blog.

domenica 30 settembre 2012

venerdì 31 agosto 2012

Blue beam project



Come citare il progetto blue beam senza ricordare uno dei primi che l'ha denunciato. Serge Monast giornalista investigativo del Quebec che all'inizio degli anni novanta cominciò ad indagare ed a pubblicare notizie in merito. Grazie a lui e ad altri come lui sappiamo grosso modo che il progetto rientra in un'ottica di governo totalitario mondiale e che passando attraverso tre fasi avrebbe asservito la popolazione mondiale ad un'unica religione satanista di fatto e non nel senso folcloristico ed eversivo del termine. La comparsa in celo di un'icona agirebbe da coadiuvante del nuovo ordine mondiale verso le popolazioni suggestionate. Filmati come questo sotto sembrano essere i primi test per verificare la predisposizione a tale menzogna.



Non so se le religioni avranno mai un naturale punto di contatto ma non è certo questa falsità la premessa ideale. 
Perché è importante realizzare l'inganno? Perché adesso abbiamo il potere di farlo.
Diversamente non ci sarà nutrizione, svago, pensiero, bacio, sollievo, carezza, gioia o tristezza che non sia stato deciso dal nuovo ordine mondiale.

mercoledì 13 giugno 2012

Basic instinct


Leggo il titolo di questo film come inno all'istinto in generale, se così non fosse dovremmo cedere all'idea che l'istinto fondamentale  dell'essere umano sia quello di uccidere i propri simili.
Ma il  richiamo al sesso, all'omicidio si possono intendere insieme ad esempio all'istinto di vita, di nutrimento, di sopravvivenza, come parte integrante dell'anima in continua evoluzione che da vita all'intuito.
L'intuito o sestosenso  sintesi inconscia della propria esperienza.
Incrociare l'intuito con dati oggettivi è fondamentale per giungere alla verità.
In questo post proverò ad incrociare l'intuito con dati per quanto possibile oggettivi.
Nel film con il quale ho intitolato il mio post si giunge alla conclusione con una forte fascinazione della protagonista  Chaterine Tramell (Sharon Stone) che mette in secondo piano anche l'eventuale responsabilità degli omicidi.
Ma qualcuno li ha commessi.
In questo caso i dati oggettivi e l'intuito sono traditi da un lato dalla mancanza di ulteriori informazioni dovuta alla natura cinematografica di questa realtà e dall'altro da una liceale arte della persuasione.
Questo dubbio nella reale responsabilità degli omicidi è forse stato lo stimolo che ha portato alcuni alla visione del sequel del 2006.
Gia in quegli anni la prosecuzione del primo film di successo non ebbe un riscontro positivo ai botteghini.
In quel periodo erano già forti i miei dubbi che il moltiplicarsi di questa icona bionda nei media non fosse un fatto naturale e genuino. 
In basic instinct 2 si tenta il salto di qualità.
Insieme all'affezione verso un'icona, che la gente può più o meno identificare come una persona reale, si è forzata l'accettazione dell' omicidio come atto di forza, lecito, intelligente, possibile e di potere.
Evidentemente questa probabile inedita veste non è piaciuta agli spettatori perché se giocare a fare l'assassina può esercitare un certa persuasione esserlo davvero è tutta un'altra storia.
Infatti nel primo Basic instinct l'assassina oggettivamente non era la Tramell ricordate?
Ma in Basic instinct 2 la certezza è un po' più che suggerita anche se il finale lascia la protagonista a cavallo di queste due possibilità.
Cambiando poi totalmente approccio In un certo senso i due film possono anche essere visti, in un contesto didattico, come una finestra oggettiva sulla realtà che stiamo vivendo.
In questo senso avevo la sensazione che le due proiezioni sembravano avere un ruolo molto più popolare del dovuto per essere una semplice produzione cinematografica.
Il mio intuito ha acquistato maggiore certezza quando poi nell'edizione 11 di amici ho visto comparire l'attrice Sharon Stone  notoriamente famosa per quei film e interprete della Tramell  che in questo caso veniva subliminalmente ridimensionata in un contesto romantico sulle note di "If you don't know me by now " per la quale pare si sia commossa.
Invece di lasciare si raddoppia visto che da tempo i programmi di Maria De Filippi sono oggetto di una singolare ripetizione di immagine.


Non è l'unica anche altre volte mi è parso di vedere indossare una maglietta con lo stesso tipo di soggetto ma non sono sempre lì a registrarla come uno psicopatico.
Anzi addirittura è chi ne parla che rischia di essere additato come tale.
Più che di soggetto sembrerebbe un'identità in carne e ossa, la stessa che mi è parso di sentire nelle canzoni  "Per sempre" di Nina Zilli "Distratto" di Francesca Michielin e in "Cercavo Amore" di Emma Marrone.
Solo in seguito mi sono reso conto che erano della stessa autrice.
Non poteva essere altrimenti un unica autrice.  
Con grande stupore ho scoperto che sono state scritte da Roberto Casalino un uomo che riesce ad interpretare bene il sentimento delle donne.
Questo da quello che dice in una delle sue interviste.
Onestamente non penso che tutte le donne si riconoscano in queste canzoni che sputano il rancore di una inguaribile frustrazione specchio dello stato d'animo di una sola donna o alcune donne.
Quante sono le donne che magari non si rispecchiano in questa condizione che in effetti non tiene conto della loro dignità.
La musica italiana ha subito un'omologazione e sembra quasi il lamento di una sola donna negli scritti e nella voce di vari cantautori.
Ci sono inoltre dei passaggi che stimolano determinati comportamenti e stravolgono  il senso comune delle cose.
"Non vedi che sto piangendo" ad esempio un comportamento infantile, incosciente e spontaneo nel bambino che non ha altro modo di farsi ascoltare ma che in un'adulto diventa cosciente e strumentalmente manipolatorio.
"Prenderti per mano e costringerti a soffrire perché ogni cosa bella ti fa sempre stare male" nella canzone "Sarò libera" cantata da Emma oltre alla licenza artistica si fa propria la licenza ideologica.
Siccome le canzoni in cui si riconosce questo carattere univoco questo modo di pensare sono svariate e di autori diversi che giustamente cantano, scrivono e si confrontano vivendo come tutti i loro rapporti sociali, può essere valida l'ipotesi che molte di queste canzoni siano state contaminate dal contatto, la frequentazione con una e una sola stessa persona?
La Raffaella che canta a casa di Tiziano Ferro ad esempio. 
Se così fosse conoscono davvero questa persona?
Il doppio senso la metafora ricordate? 
E' quello che mi ha fatto gelare per un attimo il sangue nelle vene sabato 19 maggio quando ho fatto caso ad una parte della canzone "cercavo amore" cantata da emma.
"ma alla fine ho sparato contro te".
Quella era la sera del giorno in cui era stato compiuto l'attentato alla scuola Morvillo Falcone ex Istituto femminile o comunque frequentato in gran parte da ragazze.
Non è mia intenzione insinuare o generalizzare ma visto la ferocia ingiustificata della cronaca nera negli ultimi anni è legittimo azzardare un movente che esca dai canoni ufficiali e che tracci finalmente una catena di responsabilità.
Possibile che chi abbia ispirato o comunicato certi versi lo abbia fatto con un cosciente e in questo caso macabro doppio senso? 
Se la persona a quanto pare bionda che ho individuato come soggetto comune a molte produzioni artistiche fosse stata prematuramente a conoscenza di potenziali attentati terroristici avrebbe potuto usare il doppio senso delle parole per scoraggiare chi tenta di smascherarla?
Senza rischiare nulla, oltretutto e strumentalizzando i suoi interlocutori.
La metafora nella canzone è chiaramente riferita alla forza di andare avanti ma in quella sera rispetto all'attentato ha acquistato un valore diverso rispecchiando questa volta il senso letterale della frase.
Da tempo sostengo che viene mantenuta in essere una metafora da un centro di potere che sfrutta  le credenze religiose estraniando dal contesto fondamentalmente una parte dell'Apocalisse  di Giovanni 19.7.
Principalmente si fa leva sul personaggio della sposa riconducendola ad una persona reale con allusioni al suo aspetto, gusti e abitudini e particolari della sua vita.
Bastava già solo tenere in considerazione il seguente capitolo 21 versetto nove per interpretare la sposa come Gerusalemme la città santa.
In questo caso invece c'è chi insinua e prova continuamente a ricondurre questa donna come alla sposa promessa di Cristo senza mai ammetterlo esplicitamente. Con una vasta operazione di marketing si è creata di sana pianta una figura retorica con nome e cognome che esercita una forte persuasione sulla popolazione mediante la sua ripetizione e tecniche della pnl fino a provocare una vera e propria pareidolia a volte anche letterale. Lucia Annunziata sulla Rai ad esempio era diventata per un mio conoscente Maria Annunziata.  
Cioè in certi casi la suggestione è così alta che basta un piccolo particolare per ricondurla sempre alla stessa metafora Maria  M. come sposa vivente di Cristo.
In questo caso però il medium non fa da tramite ma impone la propria volontà sulla gente che considera vera la metafora solo ed esclusivamente in quanto tale.
In altra occasione su un forum scrissi che la Madre quella vera non usa la metafora se non ne risponde con la propria carne.
E proprio questo volevo intendere e cioè che la metafora di per se non ha nessuna valenza se non supportata dalla fondatezza del messaggio che si vuole trasmettere. E si potrebbe mai dubitare di una Madre che ha donato la vita del proprio figlio?
Tutta un'altra cosa invece è questa suggestione di massa che prova a superare la stessa notorietà del Cristo in attesa del suo matrimonio. 
E' chiaro che per mettere in scena questa versione dell'apocalisse è stato individuato molto probabilmente anche uno sposo in carne ed ossa donandogli una notorietà, controllata e parallela rispetto a quella reale, sulla quale non ha nessun potere perché metaforica e sfuggente.
Se le iniziali dello sposo fossero F ed E allora insieme alla M acquisterebbero una nuova valenza.
Quindi il successo di questa donna e dell'organizzazione che vi è dietro sarebbe legato a doppio filo con questa figura retorica.
Considerando questo contesto il nome Morvillo Falcone della scuola oggetto dell'attentato è uno di quei casi in cui il dato oggettivo non è funzionale perché colloca l'iniziale  M al maschile distruggendo la retorica di sposa Maria.
Con le tre bombole di gas è come se si fosse voluto distruggere una diversa chiave di lettura e nello stesso tempo ricontestualizzare in negativo la notorietà del Cristo rappresentato idealmente dal 3 e dalla G del gas.
Tutto questo è compatibile con il progetto di nuovo ordine mondiale che avrebbe creato un/una falso/a profeta utilizzando come strumento il blue beam project che offre in realtà varie opportunità di ipersuggestione a patto che si sia creata una condizione psicologica nell'opinione pubblica pronta  a riceverla.
Ancora una volta se siamo qui a parlarne il loro piano sta fallendo miseramente.
Chi si rifiuta di realizzare l'inganno e continuerà a voler adattare ostinatamente la finzione alla realtà svilupperà patologie sempre più efferate per sfuggire alla verità.
Avrete notato che la cosa così la chiamo la barbiegesucristo non si risparmia nell'autoattribbuirsi colori e forme in un modo che oserei dire patetico.
Avete imparato a distinguerla e cancellarla è ancora più facile basta pensare alla M come Madre celeste di Dio ma questo spetta alla chiesa ribadirlo.