martedì 15 dicembre 2009

Opportunismo inopportuno

Giusto per scongiurare la visione profetica che l'immagine nel mio post precedente abbia in qualche modo potuto evocare, invito caldamente a considerarla nel contesto in cui l'ho collocata senza costruirgli addosso qualsiasi altro significato diverso da quello che originariamente gli ho dato come spunto per raggiungere la conclusione specificata nelle ultime righe di quello che successivamente ho scritto.

Il presidente del consiglio infatti è stato colpito da un cavalletto lanciato da una persona tra la folla.

All'epoca non si parlò di un clima pesante che si respirava nel paese forse perché non c'era nessuna dissidenza degna di questo nome a cui si doveva ingannevolmente attribuirlo.

No non mi sono lasciato trasportare da un sadico ironico cattivo gusto ma volevo, proponendo questo video, mettere in risalto e ricordare come possa essere strumentalizzato oggi lo stesso scatto d'ira o raptus di un singolo che evidentemente supera ogni limite anche se con esiti ben più gravi come quelli che purtroppo domenica hanno coinvolto il presidente del consiglio.

Etichettare la spiacevole vicenda come un'atto terroristico e specialmente attribuirne i mandanti morali è di per se un'atto provocatorio, irresponsabile e opportunista che chiama in causa e offende non solo chi è in politica o all'opposizione ma chiunque si è avvalso del diritto di obbiettare di criticare e di disapprovare le manovre di questo governo come è stato fatto nella piena legalità fino ad oggi.

E' necessario ribadire quest'aspetto ed evitare equivoci quando il tam tam della notizia la traduce in qualcos'altro come nell'edizione serale del tg 5 dove la premeditazione e gravità dell'episodio venivano paragonate a quelle dell'attentato al Papa amplificandone a dismisura la gravità fino a trasformare in pistola la statuetta del duomo.


sabato 12 dicembre 2009

Opinione pubblica e opinione privata


Ho postato questa immagine non per egocentrismo o presunzione ma per la convinzione che una opinione pubblica costruttiva nasca da una ricercata e disinibita opinione personale.

Ultimamente le notizie si susseguono con una velocità tale da travolgerci fino al punto da non aver il tempo di realizzarle metabolizzandole a pieno ma questo forse non è un male se pensiamo alla possibilità di poterne parlare in seguito a mente fredda e dopo aver ascoltato varie campane.

Alcuni scandali sessuali hanno investito figure istituzionali negli ultimi mesi ma a quanto pare alcune si dimettono e altre no.

Quello che mi spinge a parlare di questo nasce dalla meraviglia che ho avuto nel constatare come alcune persone hanno considerato video autentico, quella che era la ricostruzione del caso Marrazzo, fatta sulla base dell' ordinanza di custodia cautelare, trasmessa ad anno zero nella puntata del 29/10/09, quando nella stessa puntata si ricorda che il video "corpo del reato" quello originale per intenderci non è mai stato reso pubblico.

Anche se viene da pensare che tutto sommato sia la stessa cosa non è così perché il video originale potrebbe mostrare sfaccettature diverse che una ricostruzione non è in grado di dare e addirittura potrebbe ridimensionarne alcuni aspetti fermorestando la responsabilità che deriverebbe dall'uso di stupefacenti.

Qualcuno ha provato in qualche modo a capitalizzare la cosa per recuperare una certa credibilità sostenendo che il video non è stato reso pubblico per pudore e rispetto ma in molti come me penso abbiano sorriso di fronte a quest'affermazione.

Lo scandalo venuto fuori in questo caso e duplice perché se da un lato coinvolge il Presidente della regione Lazio dall'altro mostra abusi di potere che sono ugualmente gravi ma che evidentemente non sono degni di attenzione visto che dei personaggi primi autori del ricatto non viene resa pubblica alcuna informazione se pur imputabili di reato.

La morte del trans Brenda rende poi oggi il tutto più triste, offuscato e funesto.

Nel riflettere su questo scandalo e considerandolo generalizzando di sinistra sono andato a ripercorrerne un'altro, altrettanto recente, che secondo la stessa assurda e paralizzante logica potrebbe essere considerato di destra e cioè quello di Berlusconi e Patrizia D'Addario.

E' forte la tentazione in questo caso di classificare quest'ultima come la paladina della riscossa dalla precoce e ritrovata guarigione morale e ritrovato senso del pudore.

Non ho mai creduto fino in fondo a questa sensazione tanto che mi è passata del tutto quando ho scoperto che, a differenza del caso Marrazzo, qui le registrazioni ci sono e sono audio, pubbliche e potete trovarle su you tube ma tra tutte queste due sembrano essere particolarmente scottanti.


Quello che ho pensato nell'ascoltarle è che se una persona premedita di smascherare eventualmente qualcuno e sapendo che lo sta registrando non si comporta in modo tale da esaltarne la virilità lasciando intendere doti a cui francamente con tutta la buona volontà mi riesce difficile immaginare.

Forse chi ha intuito il favore che avrebbe fatto al presidente ha preferito non parlarne affatto ma io ho voluto farlo perché per certi aspetti la vicenda somiglia più ad una sottile operazione di rilancio d'immagine.

Mentre infatti le allusioni al vigore sessuale sono assai esplicite e numerose, della promessa di mandare gente sul cantiere come afferma la D'Addario, cosa che avrebbe dato un decisivo risvolto penale alla faccenda, non vi è traccia.

Inoltre quando si parla di soldi non si parla di rapporto sessuale e viceversa tutte situazioni al limite del reato come in un copione scritto da un'avvocato.

Allora siccome non si può affidare la propria fiducia a chi sventola la propria dignità a seconda delle situazioni in un paese in cui ultimamente si strumentalizza la violenza sulle donne tanto che la sola condizione di esserlo viene spacciata da alcune come alibi e attenuante, ho cercato per quanto possibile di capire chi fosse Patrizia D'Addario prima di quella che ormai si può già definire notorietà.

Mi sono inizialmente imbattuto in questo.

E' la stessa D'addario , come si vede in questa intervista ad anno zero,che alla sua candidatura per le comunali della Puglia di quest'anno non da troppo risalto quando invece c'è l'ha, visto che era inserita in una lista appoggiata dal Pdl e ne era ben cosciente e consapevole.

Onestamente inizio ad essere stanco di questo fintotontismo dilagante specialmente quando una persona che fa della sua premeditazione pietra miliare non riesce a carpire nelle registrazioni quello che avrebbe davvero preoccupato il sistema che per anni ha condiviso e che improvvisamente voleva smascherare.

Viene da chiedersi quindi se in questo gioco delle parti il presidente e la escort non siano sempre state dalla stessa visto che dello scandalo non rimane altro che un premier dalla rinnovata virilità e una squillo dalla ricambiata notorietà.

Si può arrivare a questa conclusione e rendersi conto che può essere stata studiata a tavolino se inquadriamo questi due scandali come lo sfruttamento del principio del contrasto di cui ho parlato in questo post sulla comunicazione persuasiva.

Questo principio interviene nella percezione umana e interviene al di là della nostra volontà e influisce sulla differenza che avvertiamo fra due cose relativamente diverse presentate in successione.

Ora per il tipo di cultura e costume che c'è nel nostro paese oggi c'è una certa differenza tra l'andare a mignotte e l'andare a trans anche se in entrambi i casi inaccetabile se si tratta di figure istituzionali.

La seconda situazione è considerata comunque leggermente più squallida.

Questa differenza è minima e trascurabile se i due eventi fossero stati resi pubblici lontani fra loro nel tempo ma il solo fatto che siano venuti fuori uno dopo l'altro la sta amplificando tanto da degradare ulteriormente una figura e nella stessa misura rivalutarne l'atra ovviamente quella del nostro presidente del consiglio.

Tanto per essere sintetici questa è l'immagine che meglio rappresenta il principio del contrasto.



Se tutto questo può considerarsi una campagna allora gli obbiettivi sono stati raggiunti in parte visto che stiamo qui a parlarne.

Il dissenso infatti c'e nel nostro paese forse molto più di quanto si possa immaginare tanto che una parte è sceso in piazza il 5 dicembre a Roma in una manifestazione di cui condivido lo spirito, i principi e l'ispirazione e trasporta nella realtà un movimento nato in internet.

Non mi piace però identificare il popolo che ha manifestato come il popolo della rete perché sarebbe come dare un limite a qualcosa che è infinito almeno quanto i nostri sogni le nostre idee, le nostre realtà e le nostre aspettative.

La scelta del no b day mi ha lasciato però un po' stupito visto che foneticamente è molto simile al no v day che ne da il significato opposto come anche il colore viola se inteso come ultraviolet protagonista del film fantascientifico del 2006 girato dal regista Kurt Wimmer potrebbe spingerci ad affidare ancora una volta la nostra speranza ad una figura retorica che l'ha già tradita e continuerà a farlo se è la stessa proposta negli ultimi anni dal sistema che ci si prefige di cambiare.

Osservazione dovuta visto la facilità con cui si potrebbe associare l'attrice protagonista alla solita icona bionda, la fiammetta, la luna, il mare, la reginetta verginella tanto per intenderci colei per la quale siamo tutti pazzi non importa come la si chiami ma è sempre in terza persona che fin troppo spesso media e corporation si rivolgono al pubblico nella produzione e trasmissione dei programmi facendo dell'Italia il paese di barbie e della madonna manager.

Cose da cambiare ci sono e sono fin troppe ma bisogna d'altra parte difendere quello che già abbiamo, i nostri diritti e specialmente quello di poter comunicare liberamente sulla rete senza pressioni censure e intimidazioni di nessun tipo solo così si può arrivare a prendere atto di quello che è giusto per tutti.

Che Berlusconi si faccia processare sarebbe quindi un buon inizio ma limitare il problema solo a questo sarebbe come rinuciare a capire il potere che ha portato alla sua ascesa e che potrebbe scegliersi un nuovo candidato su cui puntare.

Lo spirito che a mio parere è da non perdere è quello di non usare mai, pur riconoscendone il potenziale, le stesse armi del sistema perché si rischia di diventare ciò che si stava combattendo.