giovedì 4 febbraio 2010

Déjà vu

A volte penso che strana questa sensazione mi sembra di averla già vissuta ma poi riflettendoci bene realizzo che non si tratta di un misterioso déjà vu ma di fatti realmente accaduti che si ripetono con modalità diverse ma con lo stesso fine.

Considerando infatti l'emendamento D'Alia e ddl Carlucci non si può evitare il sospetto che il Decreto Legislativo n. 169 ribattezzato decreto Romani abbia lo stesso intento dei suoi predecessori.

Il documento in questione non presenta tanti punti ambigui ma uno solo fondamentale e determinante che racchiude nella definizione di "servizi di media audiovisivi" anche i siti internet che non fanno uso incidentale dei video come si evince nel comma 1, dell'articolo 4 alla lettera a.

Questo sottoporrebbe numerosi siti e provider a sanzioni e autorizzazioni spropositate e a discrezione delle autorità preposte al controllo.

Il decreto trasmesso alla Presidenza della Camera dei Deputati il 18 dicembre 2009 recepisce la direttiva 2007/65/CE del Parlamento europeo nella quale vengono definiti i servizi e fornitori di servizi di media audiovisivi.

Ancora una volta ci troviamo di fronte al tentativo di immobilizzare la comunicazione tra la gente, diritto inviolabile di cui qualcuno si fa beffa.

D'altronde che cos'è la crisi se non il tempo speso da chi ha il potere per mantenerlo ed imporre la propria visione del mondo.

Sotto trovate altri link sull'argomento tra cui anche il Ministro Gentiloni che se ne occupato nel suo blog.

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