martedì 15 settembre 2009

La strambata della RAI

Qualcosa di molto inconsueto sta accadendo nella televisione di Stato alla vigilia della messa in onda di programmi come Report, e Anno Zero.

E' del 9/9/2009 infatti la notizia data da Milena Gabbanelli su La Stampa che la RAI avrebbe intenzione di togliere la copertura legale al programma.

Nell'intervista dice infatti.

«E' stata manifestata apertamente dalla Rai l’intenzione di toglierla e non capisco perchè, visto che finora non abbiamo perso una causa. Mi auguro che a breve il segnale sia chiaro, in un senso o nell’altro».

Inoltre aggiunge.

«La trasmissione ha una sua specificità. Gli altri programmi sono realizzati da autori contrattualizzati e quindi la tutela legale è automatica.

Report, invece, è fatto da collaboratori, che per la maggior parte sono sempre gli stessi da tredici anni e che realizzano in proprio le inchieste per conto della Rai. Ovviamente si tratta di prodotti concordati con la rete. «Questo metodo di lavoro - spiega ancora Gabanelli - è stato individuato dall’inizio perchè permette di concentrare quasi tutto il budget sul prodotto: è una scelta di economicità».

Quanto alla tutela legale, «nel corso del tempo, visto che arrivavano tante cause pretestuose, si è arrivati alla condivisione della difesa, con un avvocato unico per l’azienda e per Report».

Da http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/spettacoli/200909articoli/47144girata.asp

Per Anno Zero il discorso è diverso come si legge dal sito

http://www.annozero.rai.it/R2_HPprogramma/0,,1067115,00.html#

Niente spot per l'inizio della trasmissione previsto per il 24 settembre.

Ho sempre apprezzato l'impegno in questi due programmi di raccontare fatti e notizie con il giusto contraddittorio, cercando di mantenere una certa oggettività rispondendo solo al rispetto dell'etica e della passione per il proprio lavoro.

Un'impresa difficile quando si lavora in un'azienda il cui c.d.a viene scelto da una commissione parlamentare e in un mondo dove ormai parlare di etica fa sorridere.

Il fatto che Report possa essere costretto a chiudere per un'azione del genere è un fatto grave da qualsiasi parte politica lo si guardi semplicemente perchè l'informazione non è politica e fino ad ora la trasmissione non mi pare abbia dimostrato il contrario e se in futuro ne avrò il sospetto spero di avere ancora la libertà di poterne parlare su questo blog.

Bisogna mettere in risalto il fatto che ci sono responsabilità che non sono da attribuire al caso perchè sono state fatte delle scelte nella piena consapevolezza delle loro conseguenze.

Il discorso in questo senso dovrebbe essere girato al direttore generale della rai Mauro Masi.

Fortunatamente sembra esserci gia una mobilitazione ed in rete ho trovato alcune iniziative che trovate ai link qui sotto.

http://ilmiopaesealtrove.blogspot.com/2009/09/report-senza-copertura-legale-rivolta.html

http://www.unonotizie.it/7096-lecce-100-avvocati-per-report-italia-cento-avvocati-pronti-a-difendere-gratis-i-giornalisti-di-report-rai.php

Anche per Anno Zero il fatto che non venga ancora fatta pubblicità è singolare e commercialmente parlando non ho mai visto un'azienda che non pubblicizza i propri prodotti.

La cosa più curiosa è il fatto che spesso si vuole attribuire a questi programmi erroneamente un'identità politica quando obbiettivamente non ne hanno.

Anzi pensandoci bene ad Anno Zero ricordo l'ampio spazio dato ad esempio a Ghedini anche se di solito non è tanto carino invitare una persona e ritrovarsi di fronte il suo avvocato.

Ma ancora più grave è il fatto che non siano stati rinnovati alcuni contratti come dalla lettera di Santoro indirizzata al direttore generale della Rai Mauro Masi e al direttore di Rai due Massimo Liofredi che trovate di seguito.

http://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=131542

Sicuramente c'è gente che pensa di essere estranea a queste vicende ma oggi Santoro, la Gabbanelli.... e domani?

E più che domani è stasera infatti che la prima puntata di Ballarò non andrà in onda per uno speciale di Porta a Porta sull'Abruzzo.

Dando per scontato che a nessuno dispiace sentir parlare della ripresa del popolo abruzzese ci si domanda se era davvero necessario stravolgere il palinsesto in questo modo.

Questo è il genere di situazioni che mette la gente uno contro l'altra e non è una cosa sana.


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