venerdì 14 ottobre 2011

United For The Global Change



Ho sempre pensato che la spinta verso un nuovo ordine mondiale non sia prerogativa della visione scellerata di una casta ma frutto della maturità dei tempi.
Le nuove tecnologie hanno ridotto i vecchi spazi mediante una maggiore comprensione su di essi ed è qualcosa che nessuno può controllare. Si può solo crearne di nuovi scegliendo le modalità con cui andremo a vivere il nostro prossimo futuro che, vista la particolarità del momento, getterà le basi per una lunga epoca.

Chi non si esprime sinceramente in questo periodo non sta scegliendo, si sta omologando inconsapevolmente spegnendosi fino ad annullare i tratti particolari del proprio carattere.

Ad una infame idea di ordine mondiale può opporsi solo una piena coscienza globale su di essa e sul tipo di alternativa che si vuole costruire.

Si può vivere in un quartiere nella città di una regione ed essere contemporaneamente Italiano, Europeo e cittadino del mondo.

Si può essere tutte queste cose insieme senza che una escluda l'altra ma la premessa di questa condizione non può essere affidata esclusivamente ad una moneta.

La gente che sembra essersene resa conto è molto più di quella che il silenzio dei media vuole suggerire tanto da dar vita ad una delle più grandi manifestazioni degli ultimi tempi.

"United for Global Change" questo lo slogan che coinvolgerà più di 700 città in tutto il mondo in una protesta internazionale.

A Roma l'appuntamento è per le ore 14 a piazza della Repubblica.

Buttare giù dal palco la finzione per fare della realtà l'unica vera grande protagonista riappropriarci del dialogo schietto spontaneo e leale senza secondi fini e per il bene comune riappropriandoci di quelle garanzie che ci stanno togliendo per poterle in futuro dare a chi non le ha mai avute.

Non si può sempre dare fiducia a chi non la merita.

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